Il check-up cutaneo è un esame strumentale che si affianca a quello clinico dermatologico (osservazione che si avvale anche della dermatoscopia) per la valutazione dello stato di salute e funzionalità della pelle. Attraverso il check-up cutaneo è possibile conoscere lo stato effettivo dell’invecchiamento cutaneo e scegliere di conseguenza il giusto trattamento ambulatoriale (biorivitalizzazione laser o mediante luce, peeling, filler, ecc.) e, soprattutto, personalizzare trattamenti cosmetici domiciliari per la correzione degli inestetismi.
Quanto dura il controllo?
Per un corretto check-up cutaneo sono richiesti in genere 20-30 minuti.
Come si esegue un check-up cutaneo?
L’esame viene eseguito da un operatore specializzato in diagnostica dermatologica non invasiva che si avvale di strumenti particolari, come la fotografia polarizzata e quella multispettrale.
Questi strumenti consentono di valutare la presenza di eccesso di melanina (macchie cutanee) e vascolare (eritrosi e teleangectasie del volto), oltre a consentire uno studio 3D delle rughe del volto, collo e décolleté.
La dermatoscopia (nota anche come microscopia o dermoscopia ad epiluminescenza) è l’esame delle lesioni pigmentate della pelle e delle mucose che viene eseguito con un “dermatoscopio”.
Questo strumento è tradizionalmente costituito da un ingranditore ottico (tipicamente x10), una sorgente di luce non polarizzata, una lastra trasparente e un mezzo liquido (olio di paraffina) tra lo strumento e la pelle che consente la visione delle lesioni cutanee senza l’ostacolo dei riflessi della superficie cutanea.
I dermatoscopi moderni rinunciano all’uso del mezzo liquido e usano invece la luce polarizzata per cancellare i riflessi della superficie della pelle. Quando le immagini o i videoclip vengono acquisiti ed elaborati digitalmente, lo strumento può essere definito un “dermatoscopio digitale per epiluminescenza“. Questo strumento è utile ai dermatologi per distinguere le lesioni benigne da quelle maligne specialmente nella diagnosi precoce del melanoma.
Chiamata anche chirurgia micrografica di Mohs, è impiegata per trattare il cancro della pelle. Questo tipo di intervento ha un vantaggio unico: durante l’intervento il chirurgo può vedere fino a che punto arriva il cancro. Questo non è possibile con altri tipi di trattamento per il cancro della pelle. La capacità di vedere dove si ferma il cancro dà alla tecnica di Mohs due importanti vantaggi
- Ha un alto tasso di guarigione.
- Permette di avere una pelle sana priva di cellule cancerogene. Ciò è particolarmente importante quando il cancro della pelle si sviluppa in un’area con poco tessuto, come ad esempio palpebra, orecchio o mano.
Dove si esegue?
Durante l’intervento di Moh, la maggior parte dei pazienti rimane sveglia e vigile. Ciò significa che Mohs può essere tranquillamente eseguito in uno studio medico o in una sala operatoria. L’intervento è indolore e viene effettuato in anestesia locale.
Quando è raccomandabile la chirurgia di Mohs?
La tecnica Mohs è la chirurgia raccomandata per i tumori cutanei, come il carcinoma a cellule basali (BCC) o il carcinoma a cellule squamose (SCC). Mohs è assolutamente consigliata quando il tumore è aggressivo o di grandi dimensioni. Mohs è indicato anche nella rimozione del melanoma in fase superficiale. I pazienti trattati con questa tecnica hanno buoni risultati. Inoltre ha un alto tasso di guarigione e il chirurgo plastico rimuove la minore quantità di cute necessaria per guarire il cancro della pelle.